La paura come radice della crisi demografica: il richiamo dell’Arcivescovo di Milano
- 07/12/2023
- Famiglia
C’è connessione tra la crisi demografica in atto e la diffusa paura che permea la società. Lo ha evidenziato l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, nell’ambito del suo discorso alla città e alla diocesi. Secondo l’alto prelato, la paura costituisce una delle radici principali della crisi demografica, contribuendo al declino che potrebbe minacciare la civiltà stessa.
Il discorso alla città nella Basilica di Sant’Ambrogio
L’arcivescovo, nella basilica di Sant’Ambrogio, patrono della città meneghina in festa il 7 dicembre, ha sottolineato che la “cautela irrazionale alimentata dalla paura” agisce come un deterrente alla formazione di legami affettivi stabili, inclusi matrimoni improntati all’indissolubilità e famiglie che abbracciano con naturalezza il passaggio delle generazioni. Questa paura, secondo Delpini, diventa un principio di tristezza e solitudine, influenzando negativamente la vita sociale e creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Paura di sposarsi vs società desolata
Nel suo appello, l’arcivescovo ha messo in guardia contro la paura di sposarsi e di formare una famiglia, definendola un elemento che contribuisce a una società desolata. Ha evidenziato come la paura influenzi le decisioni relative alla procreazione, spingendo le persone a rimandare la scelta di avere figli fino a quando non si sentono sicure sulle condizioni di lavoro, casa, salute e reddito.
Delpini ha poi rivolto un appello alle persone con ruoli di responsabilità, invitandole a motivare la società ad affrontare collettivamente la questione demografica. Ha enfatizzato la necessità di investire coraggiosamente in politiche abitative, di maternità e scolastiche. Secondo l’arcivescovo, creare condizioni favorevoli non è sufficiente; è necessaria una “rivoluzione culturale” che apra la mente alla generazione e al futuro, superando così la paura che attualmente paralizza le decisioni di vita.
Infine, Delpini ha esortato gli amministratori a svolgere un ruolo chiave nel creare le condizioni favorevoli per questa rivoluzione culturale. Ha espresso fiducia nella possibilità di aprire nuove stagioni per l’Europa, sottolineando la saggezza e la ricchezza della società continentale, nonostante le sfide demografiche apparentemente inevitabili.
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