Influenza, il contagio corre tra i più piccoli: ecco l’effetto domino
L’Italia sta vivendo un’impennata dei casi di influenza e di altre infezioni respiratorie, con un picco stagionale che si avvicina rapidamente. I dati dell’ultimo rapporto Respivirnet confermano che le fasce pediatriche sono le più colpite, con un’incidenza particolarmente elevata tra i bambini sotto i cinque anni, raggiungendo quota 43,6 casi ogni mille assistiti, rispetto ai 34,8 della settimana precedente. Questo incremento evidenzia il ruolo cruciale che i bambini svolgono nella diffusione dell’influenza, rappresentando un vero e proprio motore dell’epidemia. Tuttavia, secondo il pediatra Italo Farnetani, nella maggior parte dei casi l’influenza nei bambini si manifesta in forma lieve, con poche complicanze, salvo nei soggetti con malattie croniche, per i quali il vaccino rappresenta una protezione fondamentale.
Parallelamente, Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sottolinea la complessità della situazione attuale. Con quasi 9 milioni di italiani già colpiti dall’influenza, l’ultima settimana ha registrato oltre un milione di nuovi casi, segno che la fase più intensa dell’epidemia è in pieno svolgimento. La preoccupazione è che il numero di contagi possa rimanere elevato anche nel mese di febbraio, rendendo il virus un problema significativo per il sistema sanitario.
Il ruolo dei più piccoli nella diffusione del virus
L’influenza stagionale si propaga con estrema facilità, e i bambini rappresentano un vettore di trasmissione particolarmente efficace. La loro vita sociale attiva, la frequenza scolastica e la tendenza a non rispettare rigorosamente le norme igieniche li rendono soggetti ideali per la diffusione dei virus. Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, i dati confermano che i bambini sotto i cinque anni sono i più colpiti, e finché la loro incidenza non inizierà a diminuire, non si potrà dire di aver superato il picco epidemico.
La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso le secrezioni respiratorie, che si diffondono con colpi di tosse, starnuti o il semplice contatto con superfici contaminate. Inoltre, il virus sopravvive per diverse ore su oggetti di uso quotidiano come giocattoli, banchi di scuola e maniglie delle porte, aumentando così il rischio di contagio all’interno delle famiglie. L’effetto domino è inevitabile: i bambini si ammalano a scuola o all’asilo, portano il virus a casa e contagiano genitori e nonni, creando una catena di trasmissione difficile da spezzare.
Come ridurre il rischio di contagio
Di fronte a un’epidemia influenzale in piena espansione, la prevenzione resta l’arma più efficace per limitare la diffusione del virus. Secondo gli esperti, alcune strategie fondamentali possono fare la differenza nel contenere il contagio, soprattutto nei contesti scolastici e familiari.
Uno dei principali accorgimenti è l’igiene delle mani, un’abitudine che dovrebbe essere insegnata fin dalla prima infanzia. Lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone per almeno 20 secondi riduce significativamente il rischio di trasmissione virale. Inoltre, è essenziale insegnare ai bambini a evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche, poiché queste sono le principali vie di ingresso dei patogeni nell’organismo.
Un’altra misura importante è garantire un’adeguata ventilazione degli ambienti chiusi. Aprire le finestre per almeno 45 minuti al giorno aiuta a ridurre la concentrazione di particelle virali nell’aria, migliorando la qualità dell’aria respirata. Inoltre, mantenere una temperatura domestica inferiore ai 20 gradi e un tasso di umidità adeguato può contribuire a limitare la diffusione del virus e a ridurre la secchezza delle mucose respiratorie, migliorando le difese naturali dell’organismo.
Sebbene la paura del contagio possa indurre alcuni genitori a limitare le attività dei propri figli durante la stagione influenzale, gli esperti concordano sul fatto che mantenere una vita attiva e serena sia essenziale per rafforzare il sistema immunitario. Il pediatra Italo Farnetani sottolinea che lo sport, il gioco all’aperto e la partecipazione a eventi sociali come il Carnevale non dovrebbero essere evitati, poiché lo stress e la sedentarietà possono indebolire la risposta immunitaria dei bambini.
L’attività fisica regolare migliora la circolazione sanguigna, facilita il trasporto delle cellule immunitarie e contribuisce al benessere generale. Inoltre, il buonumore e l’interazione sociale hanno un impatto positivo sulla salute, riducendo lo stress e migliorando la risposta immunitaria.
Anche il sonno gioca un ruolo cruciale nella prevenzione dell’influenza. I bambini necessitano di un numero sufficiente di ore di riposo per permettere al loro organismo di rigenerarsi e combattere le infezioni in modo più efficace. È utile inoltre evitare ambienti eccessivamente riscaldati, che possono favorire la secchezza delle mucose e rendere più vulnerabili alle infezioni respiratorie.
Come gestire l’influenza nei bambini: consigli pratici per i genitori
Quando un bambino contrae l’influenza, è fondamentale adottare alcune precauzioni per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni. Gli esperti raccomandano di evitare l’automedicazione e di consultare sempre un medico prima di somministrare farmaci. Il paracetamolo può essere utilizzato per abbassare la febbre e alleviare il malessere generale, ma gli antibiotici dovrebbero essere somministrati solo su prescrizione medica, poiché l’influenza è causata da un virus e non da un batterio.
Un’adeguata idratazione è essenziale per favorire il recupero. I bambini con febbre tendono a disidratarsi più facilmente, quindi è importante offrire loro liquidi frequentemente. Anche un’alimentazione leggera e ricca di nutrienti può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e facilitare la ripresa.
Infine, il riposo è essenziale per consentire all’organismo di combattere il virus. Tuttavia, non è necessario che il bambino rimanga a letto tutto il giorno, anzi, un’attività moderata e un ambiente sereno possono favorire un recupero più rapido.