Uomo condannato per “estorsione sentimentale” a Rovigo. Un confronto con il romance scam
- 08/04/2024
- Famiglia
“O mi dai i soldi o ti lascio”. Questa la richiesta che ha inchiodato un uomo di Rovigo, condannato dalla Cassazione per “estorsione sentimentale”.
A denunciare la vicenda è stata la compagna che lo ha portato in giudizio allegando come prova gli screenshot delle loro conversazioni. Dai messaggi emergevano assidue richieste di denaro con annesse minacce, tra cui quella di troncare il rapporto. “Anche l’intimazione della rottura di una relazione sentimentale ben può assumere valenza minacciosa allorché, lungi dal rappresentare la manifestazione di una propria libera scelta, costituisca espressione di ricatto”, hanno scritto i giudici della Suprema Corte nella sentenza diffusa dallo Studio Cataldi. Con questa decisione gli ‘ermellini’ hanno confermato la condanna già pronunciata dal Gup (Giudice per l’udienza preliminare) di Rovigo.
Il tutto, anche se la stessa donna, riporta la difesa di lui, aveva già dichiarato di volersi allontanare dal compagno.
Respinta la difesa
Nulla da fare dunque per l’uomo che, attraverso i suoi legali, aveva sostenuto che le richieste di soldi fossero avvenute nel contesto “di un loro menage consensuale caratterizzato da una forte violenza verbale ma mai coartato con la conseguenza che ogni dazione effettuata dalla donna era da ritenere pienamente frutto delle sue libere determinazioni”.
Secondo la difesa, la dazione di denaro non sarebbe stata una minaccia perché: “le circostanze del fatto, tra cui le modalità di versamento tutte tracciabili e il fatto che l’imputato si fosse attivato per la restituzione, escludevano che la parte offesa potesse considerarsi soggetto particolarmente vulnerabile”.
Il punto più interessante riguarda la parte volitiva, dove emerge la volontà della donna di troncare la relazione: “Né – scrivono ancora i difensori di lui – la minaccia estorsiva poteva ravvisarsi nella prospettazione di una rottura sentimentale priva dei connotati del ricatto affettivo a fronte, peraltro, dell’affermato intento della donna di allontanarsi dall’imputato”.
Per la Corte Suprema, si tratta comunque di estorsione per “l’esistenza di una prevaricazione e sudditanza psicologica con richieste di denaro avanzate con toni aggressivi o minacciosi ma anche in modo larvato e subdolo”.
Il romance scam
Se nella vicenda dell’estorsione sentimentale di Rovigo, la corrispondenza digitale è stata utilizzata all’interno di una coppia già esistente, in altri viene utilizzata solo a fini estorsivi. È il caso del romance scam, un fenomeno sempre più diffuso che sfrutta le debolezze degli altri per fingere la nascita di un amore e poi aggirarli. Una vera e propria truffa sentimentale, una forma di violenza psicologica sottile e spietata che gioca sui sentimenti di persone vulnerabili, fragili, sensibili, desiderose di affetto, disposte ad accettare tutto pur di illudersi di sentirsi amate.
A differenza della estorsione sentimentale, dove i due hanno già i reciproci numeri di telefono, il romance scam avviene soprattutto a mezzo social e consiste nell’adescare altri soggetti fragili creando dei profili fake ma molto attraenti, spesso generando false identità online prima di scambiare con le vittime designate lunghi messaggi lusinghieri. Il tutto allo scopo di creare un rapporto di affetto apparentemente reciproco prima di passare all’attacco della vittima.
Affinché si realizzi il reato di truffa sentimentale, c’è bisogno di 3 elementi:
- la condotta fraudolenta: il fine ultimo di estorcere denaro o altri vantaggi economici. Occorre inoltre che i raggiri siano concretamente idonei a far cadere in errore la vittima;
- il dolo iniziale: le conseguenze estorsive delle proprie azioni devono essere ben chiare nella testa dell’adescatore sin dall’inizio della corrispondenza;
- il rapporto causa-effetto tra errore e atto di disposizione patrimoniale: la vittima deve dare fare quel “pagamento” proprio perché crede di amare/essere amata dalla persona con cui sta messaggiando (che in realtà è un profilo fake).
Se questi tre elementi si verificano in maniera tra loro concatenata, c’è il reato di truffa sentimentale.
Il catfishing
Una pratica collegata ma diverso da quella del romance scam è il catfishing. Questo termine si riferisce specificamente alla creazione di un’identità falsa online per ingannare gli altri, spesso manipolando le emozioni e i sentimenti delle vittime.
Quindi, mentre il catfishing si concentra sull’inganno legato all’identità, il romance scam si focalizza sull’inganno emotivo e sullo scopo fraudolento. In comune c’è il fatto che entrambi questi fenomeni richiedono consapevolezza e precauzione online.
I danni del romance scam
In Italia, ci sono state diverse condanne per casi di romance scam. A marzo 2022 la Polizia Postale ha lanciato l’ennesimo allerta sulla questione spiegando nel 2021 le truffe sentimentali sul web erano cresciute del 118% rispetto all’anno precedente. Lungo la penisola, in appena dodici mesi sono stati sottratti con il romance scam 4.500.000 di euro.
In Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, e il Regno Unito, i numeri sono esorbitanti. L’Fbi riferisce che (nel 2017-2019) le perdite totali delle vittime americane fossero pari a un miliardo di dollari.
Nel 2022, la Federal trade commission (Ftc) ha segnalato 70.000 casi di romance scam, con perdite totali di 1,3 miliardi di dollari, un aumento significativo sia nel numero di casi che nelle perdite totali rispetto agli anni precedenti. Il rapporto ha anche sottolineato l’importanza di sensibilizzare sull’argomento e di adottare misure per proteggersi dal diventare vittime di una truffa sentimentale.
Che si parli di estorsione sentimentale o, soprattutto, di romance scam, l’aspetto economico non è tutto: in molti casi le vittime subiscono anche dei duraturi danni psicologici, difficili da quantificare ma che gravano per anni sulla vita della vittima.
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