Centri estivi, da Milano a Bari aumentano i costi del 10% nel 2024
- 12/06/2024
- Famiglia
L’estate è alle porte e per migliaia di lavoratori gestire i figli sarà un problema. Perché durante la lunga pausa estiva delle scuole, circa 12 settimane, trovare un equilibrio tra il rapporto lavoro e vita privata può diventare ancora più complesso. L’osservatorio Eures-Adoc ha condotto un’indagine su oltre 80 centri estivi in cinque città italiane (Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari) per analizzare i servizi offerti, gli orari e soprattutto i costi. Nonostante l’aumento e la diversificazione dei servizi offerti dai centri estivi, i costi sono in continuo aumento, costituendo un serio problema per le famiglie, specialmente quelle con più figli. Solo nell’ultimo anno, infatti, pare che siano aumentati del 10% i costi di tali centri, costituendo un aggravio sulle spese familiari. Ma scopriamo nel dettaglio quanto incide su genitori e figli.
La pausa estiva all’italiana
In Italia, le scuole chiudono per tre mesi pieni, un periodo più lungo rispetto ad altri Paesi europei come Germania, Francia o Regno Unito, dove la chiusura estiva delle scuole è di 6-8 settimane consecutive. Questo pone un onere significativo sulle famiglie, dato che non esistono politiche pubbliche adeguate per gestire gli effetti della lunga pausa estiva.
Nel nostro Paese, il costo medio settimanale di un centro estivo per una famiglia che decide di iscrivere il proprio figlio per una settimana a tempo pieno è di 154,30 euro, con un incremento del 9,8% rispetto ai 140,50 euro del 2023. Considerando che il periodo di chiusura delle scuole è di circa 12 settimane, il costo medio che una famiglia dovrebbe sostenere sarebbe superiore a 1.200 euro per 8 settimane, o quasi 1.000 euro per 6 settimane.
E i costi aumentano notevolmente per un eventuale secondo figlio, dato che lo sconto medio per i fratelli, se applicato, raramente supera il 10%. Pertanto, una famiglia con due o più bambini dovrebbe sostenere una spesa totale di 2.382 euro per due figli, pari a una volta e mezzo una retribuzione media. Se una famiglia riesce a iscrivere i propri bambini a un centro estivo solo per 5 settimane, il costo totale da sostenere scenderebbe a 1.489 euro per una famiglia con due figli e a 2.206 euro per una famiglia con tre figli.
I centri estivi non convenzionati
L’analisi del costo medio dei centri estivi non convenzionati in Italia mostra un importo medio di 154 euro per settimana per l’orario pieno e 85 euro per l’orario ridotto. I costi variano in base all’area geografica, con il Nord che registra il costo più alto (175 euro per settimana per l’orario pieno), seguito dal Centro (148 euro) e dal Sud (118 euro). Tra le città analizzate, Milano risulta la più cara con un costo medio settimanale di 218 euro per l’orario pieno. Seguono Roma (148 euro), Bologna (137 euro), Napoli (123 euro) e Bari (100 euro).
Il confronto con il 2023
Confrontando i costi del 2023, si nota un incremento significativo, con il Centro Italia che registra l’aumento più elevato (+19,9%), seguito dal Sud (+12,5%) e dal Nord (+10,5%). Tra le città, Bologna ha registrato l’aumento più elevato (+24,7%), mentre Bari è rimasta stabile (+0,3%).
Uno sguardo ai servizi
Per quanto riguarda i servizi offerti dai centri estivi, il 44,2% dei centri non prevede alcuna riduzione per i fratelli, mentre il 55,8% applica uno sconto medio del 7%. Il servizio di refezione è presente nel 75,3% dei centri, mentre la merenda è inclusa solo nel 44,2% delle strutture. Alcuni centri (circa il 25%) offrono inoltre un servizio di pre e/o post-camp.
I centri estivi convenzionati
Per quanto riguarda i centri estivi convenzionati, ogni città presenta un bando con modalità di contribuzione differente. Milano, Bologna e Roma offrono diverse opzioni, mentre Napoli non riporta riferimenti a bandi relativi a centri estivi convenzionati. Bari si impegna a sostenere le famiglie con figli diversamente abili o con un Isee inferiore a 25.000 euro.
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