Brigitte Macron rifiuta la mano di Emmanuel scendendo dall’aereo: quando la galanteria diventa un’offesa per le donne
- 9 Luglio 2025
- Famiglia
Brigitte Macron ha rifiutato la mano tesa del marito Emmanuel mentre scendeva dall’aereo presidenziale per la visita di Stato nel Regno Unito. Le immagini hanno fatto il giro del web e sono eloquenti: il presidente francese porge galantemente la mano alla moglie per aiutarla a scendere la scaletta dell’aereo, ma Brigitte si aggrappa saldamente al corrimano, ignorando completamente l’offerta da gentleman. Non si tratta di un momento di distrazione o di una svista: la première dame francese ha deliberatamente scelto di fare da sé, dimostrando di non aver bisogno dell’aiuto maschile per compiere un gesto così semplice come scendere alcuni gradini.
Il video, ripreso dalle telecamere ufficiali durante l’arrivo nel Regno Unito, ha rapidamente fatto il giro dei social media, scatenando interpretazioni contrastanti. Alcuni vi hanno letto un segnale di tensione coniugale, altri una rivendicazione di indipendenza femminile.
Il precedente: lo “schiaffo” di Hanoi
Questo episodio non è isolato. Un mese e mezzo fa, durante la visita ufficiale in Vietnam, Brigitte Macron era già finita al centro delle cronache per un gesto ancora più eclatante. All’apertura del portellone dell’aereo presidenziale ad Hanoi, le telecamere dell’Associated Press avevano immortalato la première dame che dava uno “schiaffo” al marito.
L’Eliseo aveva inizialmente tentato di minimizzare l’episodio, parlando di “un momento di complicità” e di “scherzi tra coniugi”, ma gli esperti di linguaggio del corpo non sono d’accordo: la reazione di sorpresa di Macron, il suo toccarsi il volto, il successivo tentativo di ricomporsi davanti alle telecamere dimostrerebbero tutto tranne che complicità. Anche in quell’occasione, durante la discesa dall’aereo, Brigitte aveva rifiutato il braccio offerto dal marito, preferendo aggrapparsi al corrimano.
Galanteria o indipendenza delle donne?
Per molti osservatori, il rifiuto di Brigitte Macron va oltre la cronaca rosa o le speculazioni sui rapporti coniugali e rappresenta la rivendicazione del diritto all’indipendenza in una società che considera ancora le donne come soggetti da proteggere, sostenere, aiutare. Il rifiuto della mano tesa è un simbolo potente di indipendenza.
La galanteria, spesso percepita come una forma di cortesia, nasconde infatti un sottotesto paternalistico: l’idea che le donne abbiano bisogno di assistenza per compiere azioni che gli uomini svolgono naturalmente da soli.
Brigitte Macron, con i suoi 71 anni e una lunga esperienza pubblica, ha dimostrato che l’indipendenza di una donna non ha età. Il suo rifiuto dell’aiuto maschile riecheggia le battaglie femministe di generazioni precedenti, quando le donne dovettero conquistarsi il diritto di camminare da sole per strada, di viaggiare senza accompagnatori, di prendere decisioni indipendenti.
Altri esempi di ribellione silenziosa
Anche nel cinema e nella letteratura, il rifiuto dell’aiuto maschile è diventato un topos narrativo potente. Da Scarlett O’Hara che dichiara “Domani è un altro giorno” rifiutando la protezione di Rhett Butler, alle eroine contemporanee che scelgono di affrontare le sfide senza spalle su cui appoggiarsi.
Non si tratta di rifiutare la cortesia o la gentilezza, ma di ridefinire i rapporti su basi paritarie. Quando l’aiuto viene offerto per abitudine o per convenzione sociale, piuttosto che per reale necessità, il suo rifiuto diventa un atto di dignità. La première dame francese, con la sua eleganza discreta ma ferma, ha trasformato un momento protocollare in un momento di empowerment femminile. Non sappiamo se il gesto sia stato motivato da un dissidio precedentemente avuto con il marito e presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron; di certo il protocollo preferisce nascondere i litigi privati ripiegando sui cliché istituzionali, incluso quello dell’uomo che dà una mano alla donna per farle scendere le scale.
In un mondo che ancora fatica a riconoscere la parità di genere, Brigitte Macron ha scelto di camminare con le proprie gambe, letteralmente e metaforicamente, offrendo un esempio di come la parità si costruisca anche attraverso la rivendicazione degli spazi più piccoli e apparentemente insignificanti della vita quotidiana.