Bill Gates: “Ai miei figli solo l’1% di eredità. Non voglio che vengano oscurati dalla mia fortuna”
- 11/04/2025
- Famiglia
Bill Gates, oggi 69enne, ha confermato di voler lasciare in eredità meno dell’1% del suo patrimonio ai tre figli, Jennifer (28 anni), Rory (25) e Phoebe (22). La scelta, già accennata in precedenti interviste, è stata ribadita nel podcast Figuring Out with Raj Shamani, dove Gates ha spiegato il perché di questa decisione.
Una decisione che fa rumore, non per la cifra in sé – i tre figli divideranno comunque oltre un miliardo di dollari – ma per il messaggio che porta con sé: la ricchezza ereditata può diventare una gabbia dorata, un’ombra ingombrante che offusca la capacità di costruire un proprio percorso di vita.
“Non sarebbe un favore per loro e per la loro indipendenza”, ha spiegato Gates con la pragmatica lucidità che lo contraddistingue. “Voglio che abbiano l’opportunità di costruire i propri successi, senza essere oscurati dalla fortuna che ho avuto”.
Il fondatore di Microsoft non parla di “insegnare il valore del denaro” – frase fatta che risuona vuota quando pronunciata da un miliardario. Parla piuttosto di non soffocare le potenzialità.
Bill Gates e il dialogo aperto con i figli
Secondo le stime di Forbes, il patrimonio attuale di Bill Gates supera i 108 miliardi di dollari. Ciò significa che l’1% equivale a oltre un miliardo di dollari.
I tre figli sono cresciuti a Seattle e hanno potuto accedere alla migliore istruzione, ma questo non deve essere dato per scontato, sottolinea l’imprenditore. Per Bill Gates è fondamentale parlare chiaramente con i figli, a cominciare dalla filosofia patrimoniale della famiglia per evitare incomprensioni e litigi in futuro: “È importante spiegare la tua visione ai figli, far capire loro che li tratterai tutti in modo equo e che avranno opportunità straordinarie”. Al tempo stesso “Devono sapere che le risorse che ho costruito devono servire chi ne ha più bisogno. È questo il senso della Bill & Melinda Gates Foundation”, ha aggiunto Gates.
La Bill & Melinda Gates Foundation
Nel 1997, gli allora coniugi hanno fondato l’omonima Bill & Melinda Gates Foundation, colosso della filantropia con programmi in 134 Paesi. I due, sposati dal 1994, hanno divorziato nel 2021, ma sono allineati sull’educazione da dare ai loro tre figli.
Come svelato in un’intervista rilasciata a Elle, Melinda French Gates ha persino incoraggiato i figli a non usare il cognome “Gates” se non lo desideravano, per evitare che la loro identità fosse definita dalla ricchezza familiare. “Cercavo di tenerli con i piedi per terra e far loro capire che, pur essendo diversi da molte altre famiglie, non dovevano pensare di valere di più per questo”, ha spiegato Melinda.
Anche la figlia transgender di Elon Musk ha scelto di non utilizzare più il cognome del, ma per ragioni molto differenti.
L’indipendenza come eredità
La decisione di Bill Gates rappresenta più di una semplice scelta patrimoniale: incarna una precisa visione educativa che mette al centro l’autodeterminazione e l’indipendenza. La ricchezza smodata, quando non guadagnata attraverso il proprio impegno, rischia di trasformarsi in una zavorra emotiva che altera la capacità di valutare il proprio potenziale e distorce la percezione del valore delle cose. Il patrimonio come dono non richiesto può creare negli eredi una sorta di “sindrome dell’impostore” finanziario, dove il confronto costante con la figura genitoriale diventa un parametro impossibile da eguagliare. Questa dinamica può generare una paralisi decisionale o, all’opposto, comportamenti di spreco come meccanismo di compensazione.
La responsabilizzazione finanziaria diventa quindi una forma di tutela psicologica. Affrontare limiti economici, seppur in un contesto molto privilegiato, consente ai giovani di sviluppare qualità essenziali come la resilienza, la creatività nel problem-solving e la capacità di guadagnarsi le cose, tutte competenze decisive non solo per la gestione patrimoniale ma per la costruzione di una vita equilibrata.
Le scelte di Warren Buffet e Mark Zuckerberg
Inizialmente anche Warren Buffett, da anni amico di Bill Gates, aveva previsto di donare la maggior parte della sua ricchezza in beneficenza (stimata in oltre 130 miliardi di dollari), principalmente attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation.
Il re degli investitori, tuttavia, ha recentemente rivisto i suoi piani, decidendo che il 99% del suo patrimonio sarà gestito da tre trust di beneficenza coordinati dai suoi tre figli dopo la sua morte. Buffett, che il 30 agosto compirà 95 anni, ha sempre sostenuto che i genitori dovrebbero lasciare ai figli “abbastanza soldi affinché possano fare qualsiasi cosa, ma non così tanti che non possano fare nulla”.
Mark Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan, anche loro genitori di tre figlie, si sono impegnati a donare il 99% delle loro azioni Facebook (ora Meta) durante la loro vita, principalmente attraverso la Chan Zuckerberg Initiative. Anche in questo caso, la scelta è motivata dal desiderio di garantire alle loro figlie una vita confortevole ma non eccessiva.