Bambini e virus stagionali: il rientro a scuola apre la fase di prevenzione
- 8 Settembre 2025
- Famiglia
L’estate non ha ancora lasciato del tutto il passo all’autunno, ma negli ambulatori pediatrici già si ragiona come se ottobre fosse dietro l’angolo. Perché lo è, almeno sul fronte sanitario. Il 1° ottobre segnerà l’avvio ufficiale della campagna antinfluenzale e, secondo la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), c’è meno di un mese per organizzarsi. “Con l’arrivo dell’autunno dobbiamo essere pronti a immunizzare in età pediatrica”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente Fimp. La tabella di marcia è serrata: bambini e famiglie sono rientrate dalle vacanze, le scuole riaprono e il classico ritorno ai banchi si porta dietro il carico di raffreddori, tosse e malanni stagionali. In questa finestra di tempo si gioca la capacità del sistema di prevenire, o almeno attenuare, l’impatto di influenza e virus respiratori.
Per i pediatri la sfida non riguarda solo l’influenza. C’è anche il virus respiratorio sinciziale (Rsv), nemico insidioso dei lattanti più piccoli, per i quali il rischio di bronchiolite resta alto. Nei piani dei pediatri la campagna antinfluenzale deve correre in parallelo con l’immunizzazione dei nati tra il 1° aprile e il 30 settembre, cioè i bambini che affronteranno i mesi più freddi ancora nei primi sei mesi di vita. Una fascia di popolazione che, in assenza di protezione, rischia ricoveri e complicanze. È una partita che non si può rimandare a novembre, quando i casi aumentano e le strutture iniziano a riempirsi: serve partire prima, organizzando le agende pediatriche e puntando sull’informazione alle famiglie.
Ritmo sonno-alimentazione-dispositivi: la triade per il rientro a scuola
Il ritorno sui banchi non è solo questione di libri e zaini nuovi. A farne le spese è soprattutto l’organismo dei bambini, che in poche settimane passa dalla libertà estiva a orari scanditi da sveglie, compiti e impegni pomeridiani. “Con l’inizio della scuola – sottolinea D’Avino – i bambini devono riacquisire i ritmi che avevano prima delle vacanze”. n questa fase dell’anno il sonno irregolare e il tempo eccessivo sui dispositivi elettronici diventano fattori che indeboliscono la resistenza ai virus stagionali. Non dormire a sufficienza – o andare a letto stabilmente dopo la mezzanotte – espone a maggior vulnerabilità proprio nel momento in cui i contagi aumentano.
L’alimentazione completa la triade di attenzioni che le famiglie sono chiamate a ricalibrare. Dopo mesi in cui i pasti estivi possono essere stati più disordinati o meno strutturati, la regolarità torna a essere essenziale. Non bastano slogan generici sulla “dieta equilibrata”: significa garantire colazioni adeguate, spuntini non eccessivamente zuccherati e pasti principali ricchi di frutta e verdura. In parallelo, i pediatri raccomandano di limitare il tempo trascorso davanti a tablet e smartphone, che oltre a incidere sul sonno riducono l’attività fisica spontanea. Una combinazione di fattori che può compromettere i benefici dell’estate, periodo in cui i bambini hanno respirato aria aperta, si sono mossi di più e hanno avuto maggiore socializzazione.
Il nodo, dunque, non è soltanto medico ma organizzativo e culturale. La prevenzione passa da gesti quotidiani, apparentemente minimi, che sommandosi diventano uno scudo. La vaccinazione, quando arriverà il momento, si innesta in questo quadro: non sostituisce le buone abitudini, ma le rafforza.
Tra gastroenteriti e stagionalità: cosa circola già nei bambini
E mentre si guarda all’autunno, i pediatri osservano cosa accade nei reparti e negli studi già oggi. E il quadro restituisce una prevalenza di infezioni gastrointestinali. “Al momento tra i bambini si segnalano casi di infezioni gastrointestinali, caratterizzate da vomito, diarrea e dolori addominali”, spiega D’Avino. Situazioni che, nella maggior parte dei casi, non richiedono cure farmacologiche complesse ma un’attenzione costante all’idratazione. “È sufficiente che vengano reidratati e che introducano liquidi che hanno perso”, aggiunge. Un’indicazione semplice, ma che sottolinea come il problema principale resti il rischio di disidratazione, soprattutto nei più piccoli.
Questa fotografia non deve però far dimenticare che il quadro cambierà rapidamente. Con l’abbassarsi delle temperature e il ritorno massiccio dei bambini nelle aule chiuse, i virus respiratori riprenderanno quota. L’esperienza delle ultime stagioni mostra quanto rapidamente le curve possano crescere. Per questo la campagna di immunizzazione non può essere pensata come una risposta ex post, ma come un’azione preventiva. Nei lattanti, in particolare, il virus respiratorio sinciziale è la principale causa di bronchiolite e di ospedalizzazione nei primi mesi di vita. Le nuove possibilità di profilassi, disponibili in Italia da quest’anno per ampie coorti di bambini, rappresentano un’opportunità che i pediatri spingono a non perdere.