Assegno unico, quando arriva a dicembre e come cambia dal 2025
- 18/12/2024
- Famiglia
Dicembre significa anche ultimo assegno unico dell’anno. In questo mese, il contributo verrà erogato dall’Inps secondo un calendario mutevole, a seconda che vi siano state o meno variazioni o meno negli importi:
- I primi pagamenti sono previsti per martedì 17, mercoledì 18 e giovedì 19 dicembre e riguardano coloro che già percepiscono regolarmente l’assegno senza modifiche rispetto al mese di novembre;
- La seconda tranche di versamenti, invece, avverrà durante l’ultima settimana di dicembre. Questa finestra interesserà sia le famiglie che hanno subito variazioni nei propri importi sia quelle che ricevono l’assegno per la prima volta.
Questo mese è particolarmente significativo poiché segna la chiusura dell’anno fiscale per l’Auu e quindi il momento di eventuali verifiche e ricalcoli basati sulle dichiarazioni reddituali dell’anno. Le famiglie che non hanno ancora aggiornato la propria posizione fiscale dovrebbero provvedere per evitare future correzioni o sanzioni.
Gli importi dell’assegno unico e chi ne ha diritto
L’assegno unico è una misura economica introdotta per sostenere le famiglie italiane con figli a carico. È universale, nel senso che spetta a tutti i nuclei familiari, a prescindere dal livello di reddito, anche se l’importo erogato varia in base alla situazione economica, calcolata tramite l’Isee.
Gli importi oscillano da un minimo di 57 euro mensili per le famiglie con redditi Isee elevati o prive di certificazione aggiornata fino a un massimo di 199,40 euro mensili per quelle con Isee fino a 17.090,61 euro.
Per ricevere l’assegno completo, è indispensabile avere una Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) valida e aggiornata. In assenza di questa, l’assegno viene calcolato sulla soglia minima.
I requisiti per beneficiare dell’Auu includono:
- Figli minorenni a carico, già dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati;
- Figli maggiorenni fino ai 21 anni, purché studino, frequentino tirocini o siano impegnati nel servizio civile universale, oppure siano registrati come disoccupati e con un reddito inferiore agli 8.000 euro annui;
- Figli con disabilità, per i quali non ci sono limiti di età.
Come cambia l’assegno unico nel 2025
Guardando al futuro, la Manovra 2025 prevede alcune modifiche al meccanismo dell’Auu. Una delle più significative riguarda il modo in cui l’assegno unico impatterà sull’Isee. Dal prossimo anno, il beneficio non influenzerà più il calcolo dell’Isee ma solo per quanto riguarda l’accesso al bonus nido.
Rimane confermato che i beneficiari non dovranno presentare nuovamente domanda per l’assegno unico: il rinnovo sarà automatico per chi già percepisce il contributo. Tuttavia, il nuovo Isee dovrà essere aggiornato entro il 28 febbraio 2025.
Se la Dsu non verrà aggiornata entro questa data, la famiglia riceverà comunque l’Auu a partire da marzo 2025, ma sarà calcolato sulla base dell’importo minimo. Qualora l’Isee venga rinnovato entro il 30 giugno 2025, l’Inps ricalcolerà l’assegno tenendo conto del reddito corretto e accrediterà gli eventuali arretrati.
Un bilancio sull’assegno unico
L’Auu si è dimostrato una misura fondamentale per molte famiglie italiane, non solo come supporto economico, ma anche come strumento di inclusione. Tuttavia, restano alcune criticità, legate soprattutto alla necessità di aggiornare periodicamente l’Isee e ai ritardi che a volte si verificano nei pagamenti.
Come riporta l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale, nei primi otto mesi del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 13.153,9 milioni di euro, che si aggiungono ai 18.211,5 milioni del 2023 e ai 13.223,1 milioni di erogazioni di competenza del 2022. I nuclei familiari interessati dal beneficio nel 2024 (dati fino ad agosto) sono 6.246.532 per un totale di 9.899.726 figli.
Ad agosto, comprendendo le maggiorazioni laddove applicabili, l’importo medio per figlio è stato di 172 euro al mese.