Oggi 14 marzo è il Pi Greco day: cosa c’è oltre il numero 3,14159
- 14/03/2025
- Mondo
È soltanto un numero, eppure ha una giornata tutta per sé. Il 14 marzo, noto come Pi Greco Day, è un inno alla bellezza della matematica, una celebrazione del mistero dell’infinito, un’occasione per interrogarsi su ciò che rende l’essere umano capace di esplorare l’universo armato solo di logica e intuizione. Nato negli Stati Uniti e diffusosi rapidamente in tutto il mondo, il Pi Greco Day non è una semplice ricorrenza per nerd appassionati di numeri: è la dimostrazione di come un concetto apparentemente astratto sia in realtà una delle chiavi più potenti per decifrare il mondo.
Ma cosa rende π così speciale? Non il suo irrazionale valore numerico (approssimato a 3,14159, ha infinite cifre decimali senza una sequenza periodica), bensì la sua natura elusiva e infinita. Non si tratta di una frazione semplice, non si chiude mai su se stesso, non segue schemi ripetibili: è una costante matematica che racchiude il segreto della circonferenza, il legame indissolubile tra il diametro e la perfezione del cerchio (è definita come il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro).
Ma il vero incanto di π risiede nella sua imprevedibilità: un decimale dopo l’altro, il Pi Greco si snoda come un labirinto senza uscita, un orizzonte che si allontana ogni volta che si crede di averlo raggiunto.
C’era una volta un numero
Fin dall’antichità, le civiltà hanno cercato di comprenderlo, misurarlo, definirlo. Gli Egizi lo approssimavano nel Papiro di Rhind, i Babilonesi ne stimavano il valore a 3,125, mentre Archimede di Siracusa fu tra i primi a raffinare il calcolo usando poligoni inscritti e circoscritti e gli si avvicinò con un’approssimazione straordinaria per il III secolo a.C. Da allora, π ha percorso un viaggio incredibile, dai testi di Euclide ai computer quantistici che oggi ne calcolano miliardi di cifre decimali. Nel XX secolo, matematici come Alan Turing e John von Neumann hanno studiato le implicazioni di π nell’informatica e nella crittografia, mentre fisici come Richard Feynman lo hanno ritrovato nelle leggi più profonde della natura.
La sua presenza in fenomeni apparentemente scollegati, dalla meccanica quantistica alla teoria del caos, ci suggerisce che esistano connessioni nascoste tra le strutture fondamentali dell’universo. Ma, soprattutto, c’è la sua imprevedibilità: essendo un numero irrazionale, π non si ripete mai, non segue schemi riconoscibili, sfugge a ogni tentativo di domarlo. Forse è proprio questo il motivo per cui ci affascina così tanto.
Dalla matematica alla cultura pop
Ci si aspetterebbe che un concetto matematico tanto astratto rimanesse confinato nei manuali accademici, eppure π è ovunque. Lo troviamo in natura, nelle onde del mare, nelle orbite planetarie, nelle spirali delle galassie. E non solo: ha invaso anche la cultura pop. Romanzi come “La vita di Pi” lo evocano nel titolo, mentre film come “Pi Greco – Il teorema del delirio” ne fanno un simbolo di ossessione e paranoia. Nei Simpson, il Professor Frink ne snocciola le cifre con disinvoltura, e anche il mondo della musica non è immune: l’artista Kate Bush gli ha dedicato una canzone, mentre nel 2015 una performance di Ludovico Einaudi ne ha tradotto le cifre in note musicali. Ma il Pi Greco Day non è solo una celebrazione teorica: è anche un’occasione per divertirsi.
Il Pi Greco Day come fenomeno culturale
Tutto ha avuto inizio nel 1988, quando il fisico Larry Shaw, al San Francisco Exploratorium, decise di organizzare una giornata dedicata a π. La scelta del 14 marzo (3/14, secondo la notazione anglosassone) non era casuale (e altrettanto casualmente Albert Einstein, spesso accostato al Pi Day, è nato proprio il 14 marzo), così come il tradizionale banchetto a base di “pie” (torta), giocando sull’assonanza tra “pi” e “pie”. L’idea era semplice: rendere la matematica più accessibile, più umana, più festosa. Da quel momento, il Pi Greco Day ha iniziato a espandersi a macchia d’olio, coinvolgendo scuole, università, istituzioni scientifiche e persino aziende tecnologiche.
Negli Stati Uniti, dove è diventato un evento nazionale riconosciuto dal Congresso nel 2009, si svolgono competizioni di recitazione mnemonica, con partecipanti capaci di ricordare decine di migliaia di cifre. Il record mondiale attuale appartiene all’indiano Rajveer Meena, che nel 2015 ha recitato 70.000 cifre di Pi Greco senza sbagliare. Ma non è l’unico: da decenni, menti prodigiose e semplici appassionati si cimentano in questa impresa, utilizzando trucchi mnemonici e tecniche di associazione. Il record mondiale non ufficiale appartiene al giapponese Akira Haraguchi, che ha recitato oltre 100.000 cifre decimali in 16 ore. Sempre parlando di record, il valore più accurato di pi è 62.831.853,071,796 cifre ed è stato raggiunto dall’Università di Scienze Applicate dei Grigioni (Svizzera) a Coira, in Svizzera, il 19 agosto 2021. Il record più recente, infine, è quello di Alberto Davila Aragon (10 anni, di Bristol – Regno Unito) che ha ricordato in un minuto 280 cifre decimali.
In molte scuole si organizzano sfide che combinano velocità di calcolo, creatività artistica e quiz a tema. Alcuni creano poesie, dove il numero di lettere di ogni parola corrisponde a una cifra di π, mentre altri si affidano a melodie per rendere più facile il ricordo. L’ossessione per il numero ha persino dato vita a un’intera disciplina, la “piphilology”, che studia i metodi migliori per memorizzarlo.
Pi Greco all’italiana
Se π ha conquistato il mondo, l’Italia non poteva restare a guardare. Il Belpaese ha una lunga tradizione matematica, che affonda le radici nei lavori di Archimede, che fu tra i primi a calcolarne una stima precisa con il metodo dell’iscrizione e della circoscrizione di poligoni. Nel Rinascimento, matematici come Leonardo Fibonacci e Luca Pacioli contribuirono alla sua diffusione nelle opere di algebra e geometria.
Oggi in numerose città italiane si organizzano eventi che uniscono matematica e cultura, con iniziative nelle scuole, flash mob numerici e gare di memorizzazione dei decimali. Dal 2017, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ufficializzato il Pi Greco Day, “con la finalità di avvicinare tutti i giovani alla matematica e con lo scopo di comunicare l’impegno del ministero e delle scuole per l’apprendimento della matematica e delle discipline scientifiche”.