Oscar 2025 e le lacrime di Zoe Saldana: il sogno americano è finito?
- 03/03/2025
- Mondo Popolazione
Zoe Saldana è la prima americana di origine domenicana a vincere l’Oscar come attrice non protagonista per il ruolo ricoperto nel film ‘Emilia Perez’. Le sue parole assumono un significato particolare perché inserite in un contesto particolare per gli Usa, dove l’amministrazione Trump vuole porre un freno all’immigrazione e introdurre la discussa gold card.
Il messaggio di Saldana è un mix di sogno americano, meritocrazia e speranza per il futuro: “Sono un’orgogliosa figlia di genitori immigrati che sono arrivati qui con sogni e dignità, sono la prima americana di origine dominicana a ricevere questo premio e di certo non sarò l’ultima. Ricevo un premio per un ruolo in cui parlo, canto e recito in spagnolo, mia nonna sarebbe orgogliosa. Voglio davvero ringraziare tutti”, ha detto Zoe Saldana con in mano la prestigiosa statuetta degli Oscar 2025.
Negli Stati Uniti, gli immigrati rappresentano da decenni il motore di innovazione, crescita economica e rinnovamento culturale. Secondo i dati ufficiali dell’Uscis e del Pew Research Center, nel 2023 gli immigrati costituivano circa il 14,3% della popolazione totale, contribuendo in modo determinante a formare circa il 18,6% della forza lavoro americana. In quell’anno la popolazione immigrata ha raggiunto un nuovo record di 47,8 milioni, con un aumento di circa 1,6 milioni rispetto al 2022, la crescita annuale più alta dall’inizio del nuovo secolo.
Il ruolo dell’immigrazione negli Usa
La storia degli Stati Uniti è indissolubilmente legata all’immigrazione. Fin dai tempi della fondazione, persone provenienti da tutto il mondo hanno contribuito a creare un mosaico culturale unico, arricchendo il paese di idee, competenze e culture, creando quel “melting pot” che è parte integrante della storia americana.
Negli ultimi decenni, l’immigrazione ha continuato a svolgere un ruolo chiave nel mantenere la crescita demografica e nel compensare il declino del tasso di natalità. Soprattutto grazie ai flussi migratori, in America continua ad aumentare sia l’età media sia la popolazione totale, mentre in Europa l’invecchiamento della popolazione va di pari passo con la denatalità che è troppo marcata rispetto all’immigrazione. In entrambi i casi, l’aumento dell’aspettativa di vita è sostenuta dai progressi della medicina. Tra il 2023 e il 2024, la popolazione Usa è passata da 335,89 milioni a 336,74 milioni di abitanti.
I benefici dell’immigrazione sono evidenti non solo nei numeri, ma anche nelle storie di successo che ispirano l’intera nazione.
La “gold card” di Trump
L’immigrazione negli Usa è sinonimo di progresso e identità, ma anche di crescenti tensioni sociali che hanno contribuito al successo elettorale repubblicano (famigerata la fake news sugli immigrati haitiani accusati di mangiare animali domestici).
Da sempre contrario all’immigrazione di massa, tornando alla Casa Bianca, Donald Trump ha detto di voler introdurre la “gold card” per riconoscere il diritto ad avere una residenza permanente negli Usa. Per l’amministrazione americana questo nuovo iter permetterà di attrarre individui con competenze eccezionali o capacità imprenditoriali rilevanti per l’economia Usa. Con la gold card il tycoon vuole semplificare e velocizzare il processo di immigrazione per quei talenti che, secondo Trump, potrebbero rappresentare un vantaggio strategico per il Paese. Il permesso prevede che gli aspiranti immigrati debbano dimostrare particolari competenze o contributi economici, ottenendo così un accesso privilegiato agli States.
“La nostra nazione ha bisogno dei migliori talenti. Con la ‘gold card’, semplificheremo l’accesso per coloro che possono fare la differenza, accelerando il processo e mantenendo la leadership americana”, ha detto Trump.
In pratica si tratta anche di un modo per aumentare le entrate pubbliche visto che ciascuna gold card avrà un prezzo di 5 milioni di dollari. Lo stesso Donald Trump ha spiegato ipotizzato che il governo potrebbe vendere “10 milioni di gold card” per ridurre il deficit Usa che nel 2024 è stato di 1.600 miliardi, pari al 6,3% del Pil americano. “Potrebbe essere una grande idea, forse sarà fantastico”, ha aggiunto il presidente americano che spera di incassare 50 mila miliardi di dollari da questo meccanismo (5 milioni di dollari per 10 milioni di carte).
Addio green card, è l’era gold anche nell’immigrazione
La nuova carta sostituirà il programma EB-5 che da 35 anni garantisce la “green card” agli stranieri che avrebbero investito negli Stati Uniti. La green card è stata introdotta dal Congresso nel 1990 per incentivare gli investimenti stranieri ed è riservata a coloro che investono circa 1 milione di dollari in un’azienda che impiega almeno 10 persone. Secondo il segretario al Commercio Howard Lutnick, la gold card aumenterebbe il costo di ingresso per gli investitori ed eliminerebbe le frodi.
“I ricchi entreranno nel nostro Paese acquistando questa carta, saranno benestanti e avranno successo, spenderanno molti soldi, pagheranno molte tasse e daranno lavoro a molte persone”, ha dichiarato Trump dallo Studio Ovale. Comprando la gold card, gli investitori si assicureranno un percorso per ottenere la cittadinanza americana, ha spiegato il presidente americano.
Molti hanno evidenziato come il prezzo proibitivo della card costituisca una palese discriminazione tra immigrati ricchi e immigrati poveri, ma anche qui, come nel campo della sostenibilità ambientale, il gold sembra destinato a sostituire il green.
Lutnick ha detto che la “Trump gold card” sostituirà i visti Eb-5 entro due settimane dall’annuncio del 27 febbraio scorso.