Decreto Cultura 2025, dal Piano Olivetti alle nuove misure per il settore: ecco le novità
- 06/02/2025
- Popolazione Welfare
L’approvazione alla Camera del Decreto Cultura 2025 segna un passo significativo per il settore culturale italiano, introducendo misure che spaziano dalla rigenerazione culturale delle periferie al sostegno all’editoria libraria, dal potenziamento delle biblioteche alla semplificazione delle procedure per eventi culturali. Con 149 voti a favore e 98 contrari, il provvedimento passa ora al Senato per la definitiva conversione in legge (entro il prossimo 25 febbraio). Il testo si articola in tredici articoli che delineano strategie di lungo respiro per trasformare la cultura in un motore di sviluppo sociale ed economico.
Il Piano Olivetti
Uno dei pilastri del Decreto è il “Piano Olivetti per la Cultura”, ispirato alla visione di Adriano Olivetti, che mira a rendere la cultura accessibile e diffusa, con un’attenzione particolare alle periferie e alle aree interne del Paese. L’iniziativa punta a combattere la marginalizzazione sociale attraverso la riqualificazione di spazi culturali e biblioteche, promuovendo la lettura e il coinvolgimento delle comunità locali. Le biblioteche vengono riconosciute non solo come luoghi di conservazione del sapere, ma anche come spazi di aggregazione, educazione e socialità.
L’ambizioso progetto si estende alla valorizzazione di archivi storici, istituti culturali e alla digitalizzazione di documenti, per rendere la cultura più fruibile e diffusa. Un altro elemento chiave è la promozione dell’alfabetizzazione digitale e della produzione audiovisiva, per sostenere la creatività dei giovani artisti e rendere il patrimonio culturale più accessibile attraverso le nuove tecnologie.
Sostegno a librerie, editoria e biblioteche
Il Decreto prevede misure economiche a sostegno del settore editoriale e delle librerie indipendenti. Un fondo di 4 milioni di euro è destinato all’apertura di nuove librerie da parte di giovani imprenditori under 35, con particolare attenzione ai piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, spesso privi di punti vendita di libri. Un’ulteriore dotazione di 25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per il 2026 è stanziata per la filiera editoriale, comprese le librerie storiche e di prossimità.
Le biblioteche statali riceveranno fondi specifici per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali, per ampliare le proprie collezioni e rendere la lettura più accessibile. Il governo intende anche incentivare la lettura attraverso misure mirate alla promozione editoriale, sostenendo la distribuzione di libri in aree meno servite e favorendo il ruolo delle librerie come centri culturali attivi nelle comunità locali.
Il Decreto prevede inoltre misure per il rafforzamento dell’offerta culturale dei quotidiani cartacei, attraverso un fondo di 10 milioni di euro per il 2025, destinato al potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e audiovisivo. L’iniziativa intende contrastare il calo delle vendite dei giornali tradizionali e favorire una maggiore diffusione di contenuti culturali di qualità.
Un ulteriore stanziamento è destinato alla fotografia contemporanea, con l’obiettivo di sostenere artisti emergenti e istituzioni impegnate nella valorizzazione del linguaggio fotografico come espressione artistica e testimonianza sociale.
La Carta della cultura e il Bonus 18App
Il Decreto introduce nuove regole per la gestione della Carta della Cultura Giovani e della Carta del Merito, strumenti destinati a incentivare la fruizione culturale tra i giovani. Gli esercenti presso cui è possibile utilizzare questi bonus dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativa, con scadenza fissata al 31 marzo 2025 per il Bonus Cultura 18App.
Questa misura punta a garantire un utilizzo più trasparente ed efficace dei fondi destinati alla promozione della cultura tra le nuove generazioni, evitando sprechi e irregolarità nella gestione dei rimborsi.
Snellimento delle procedure per eventi culturali
Un altro aspetto centrale del Decreto riguarda la semplificazione burocratica per l’organizzazione di eventi culturali dal vivo, che includono spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche e performance artistiche. Le nuove norme riducono il numero di autorizzazioni richieste per gli eventi con meno di 2.000 partecipanti, sostituendo alcune licenze con una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a patto che non vi siano vincoli ambientali o paesaggistici nei luoghi di svolgimento.
Questa misura è pensata per incentivare la produzione artistica e rendere più fluida la programmazione di eventi, garantendo al contempo il rispetto delle normative sulla sicurezza e sull’impatto ambientale. L’obiettivo è creare un contesto più favorevole alla crescita del settore dello spettacolo dal vivo, che rappresenta una componente fondamentale dell’industria culturale italiana.
Cooperazione culturale con l’Africa
Tra le novità del Decreto, spicca l’istituzione di un’unità di missione dedicata alla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Questa struttura avrà il compito di coordinare progetti di collaborazione con enti e istituzioni culturali africane, promuovere scambi culturali e sostenere la valorizzazione del patrimonio storico e artistico del continente africano. Il Ministero della Cultura collaborerà con il Ministero degli Esteri per attuare programmi di alta formazione, ricerca e partenariato pubblico-privato finalizzati alla conservazione e alla diffusione del patrimonio culturale africano. L’iniziativa mira a rafforzare i legami culturali tra l’Italia e i paesi africani, promuovendo la conoscenza reciproca e stimolando nuove forme di cooperazione internazionale nel campo delle arti e del patrimonio storico.
Il Decreto Cultura 2025 rappresenta un intervento ampio e articolato per il rilancio del settore culturale italiano, con misure che spaziano dal sostegno alle librerie e all’editoria fino alla semplificazione burocratica per gli eventi dal vivo e alla cooperazione internazionale. Se da un lato il provvedimento mira a rendere la cultura più accessibile e diffusa, dall’altro restano aperte alcune questioni, come la necessità di garantire un’efficace attuazione delle misure previste e la sostenibilità a lungo termine dei finanziamenti stanziati. L’attenzione ora si sposta al Senato, dove il testo dovrà superare l’ultimo scoglio per diventare legge definitiva.