Casa e bollette divorano il reddito familiare: oltre 9mila euro in spese obbligate
- 30/08/2024
- Famiglia
Nel 2024, le spese obbligate continuano a dominare i bilanci delle famiglie italiane, inghiottendo una porzione sempre maggiore dei loro consumi. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, la quota di queste spese raggiungerà il 41,8%, un incremento di oltre 5 punti percentuali rispetto al 1995. In un anno in cui ogni euro speso viene sottoposto a un’attenta valutazione, più di 9.000 euro su 21.800 pro capite vengono inghiottiti da spese obbligate, un aumento di 348 euro rispetto al 2019. Ma cosa si cela dietro questi numeri? In cima alla lista delle spese obbligate troviamo l’abitazione, che nel 2024 peserà per ben 4.830 euro. All’interno di questo importo, l’aggregato di energia, gas e carburanti, sebbene in calo, continua a mantenere un peso consistente, evidenziando le sfide persistenti che le famiglie devono affrontare.
L’incessante aumento delle spese obbligate
La situazione delle spese obbligate è ulteriormente amplificata dall’andamento dei prezzi. Tra il 1995 e il 2024, l’indice di prezzo delle spese obbligate è aumentato del 122,7%, ben oltre il doppio dell’aumento dell’indice dei beni commercializzabili, che si è fermato al 55,6%. Questo divario di crescita evidenzia un problema strutturale nella concorrenza dei fornitori di beni e servizi obbligati, come energia e abitazione. Il deficit di concorrenza in questo settore ha contribuito a mantenere elevati i costi, nonostante una certa diminuzione nelle quantità consumate.
Le spese obbligate coprono esigenze fondamentali delle famiglie, ma i loro costi continuano a salire, influenzando in modo significativo la capacità di spesa per beni e servizi non essenziali. Le dinamiche di lungo termine mostrano come le famiglie stiano affrontando una pressione crescente sui propri bilanci, che le costringe a ridurre i consumi di beni e servizi non obbligatori.
Tra le spese obbligate, la voce abitazione continua a giocare un ruolo predominante. Con una spesa media di 4.830 euro per famiglia nel 2024, l’abitazione rappresenta una fetta significativa del budget familiare. All’interno di questa spesa, l’aggregato energia, gas e carburanti incide per 1.721 euro. Nonostante un certo calo rispetto ai valori degli anni passati, queste spese rimangono elevate. L’andamento dei prezzi dell’energia ha visto un incremento notevole, con l’indice dei prezzi per energia, gas e carburanti che ha superato il 138% dal 1995, mentre quello dei beni commercializzabili ha visto un aumento più contenuto.
Un’altra componente significativa delle spese obbligate è rappresentata dalle spese sanitarie. Con l’invecchiamento della popolazione italiana, le spese sanitarie sono diventate una parte sempre più rilevante del bilancio familiare, soprattutto a causa dell’aumento da 611 euro nel 1995 a 753 euro nel 2024, riflettendo non solo l’aumento dei costi dei servizi, ma anche la crescente domanda di assistenza sanitaria.
L’impatto reale dell’inflazione sui nostri bilanci familiari
Quando si parla di bilanci familiari, è cruciale capire come l’inflazione incida sulle spese quotidiane. Negli ultimi anni, i costi legati alle spese obbligate, come l’affitto, le bollette e la sanità, sono aumentati notevolmente. Dal 1995 al 2024, questi costi sono cresciuti di oltre il 120%, con un’accelerazione significativa dal 2019 in poi. Questo significa che le famiglie devono destinare una parte sempre maggiore del loro reddito a coprire necessità di base, riducendo lo spazio per altre spese.
In particolare, i costi per energia, gas e carburanti hanno subito l’incremento più marcato, con un aumento di quasi il 140% dal 1995. Anche i beni e i servizi commercializzabili, come abbigliamento, elettronica e ristorazione, hanno visto aumenti, ma in misura più contenuta. Tuttavia, l’incremento dei prezzi in tutti i settori, seppur moderato, contribuisce a una pressione costante sui bilanci delle famiglie, che devono fare i conti con un costo della vita sempre più alto.
Il crescente peso delle spese obbligate sui bilanci familiari ha implicazioni rilevanti per l’economia e per il mercato dei beni e servizi. Il rapporto tra spese obbligate e beni commercializzabili continua a deteriorarsi, con le prime che assorbono una parte sempre maggiore del reddito delle famiglie. Questa situazione limita la capacità delle famiglie di spendere in beni e servizi non essenziali, riducendo così la domanda interna e influenzando negativamente le strutture commerciali che operano nel settore dei beni non obbligati.
Le previsioni indicano che la quota delle spese obbligate potrebbe continuare a salire, superando il 42% nel breve termine, con una leggera riduzione attesa al 41,8% nel 2024. Questo fenomeno sarà accentuato dal trend del commercio online, che continua a rafforzarsi, mettendo ulteriormente sotto pressione i negozi fisici e le strutture commerciali di prossimità nelle città e nei centri storici.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato l’importanza di adottare misure strutturali per alleviare la pressione fiscale sulle famiglie. “Le spese obbligate, soprattutto quelle legate all’abitazione, penalizzano sempre di più i bilanci delle famiglie e di conseguenza riducono i consumi. Consumi che sono la principale componente della domanda interna. Per sostenerli occorre confermare l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale”.
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