Longevità, aumenta l’aspettativa di vita in Ue: l’Italia sul podio con 84,1 anni
- 12 Settembre 2025
- Popolazione
L’Europa guarda al futuro con una prospettiva di vita che continua a migliorare. Secondo i dati preliminari di Eurostat per il 2024, l’aspettativa di vita alla nascita nell’Unione europea ha raggiunto gli 81,7 anni, un incremento di 0,3 anni rispetto al 2023.
Questo dato segna un recupero significativo dopo il calo dovuto alla pandemia di Covid-19, superando di 0,1 anni il valore pre-pandemia del 2019. All’interno dell’Ue, l’Italia si distingue come uno dei Paesi con la longevità più elevata, registrando un’aspettativa di vita di ben 84,1 anni nel 2024, al pari della Svezia e appena sopra la Spagna (84 anni). Anche nel 2023, l’Italia figurava tra i paesi con l’aspettativa di vita più alta (83,5 anni), dietro solo alla Spagna (84 anni). Un dato notevole è l’incremento di 11,2 anni nell’aspettativa di vita in Italia tra il 2003 e il 2023, uno degli aumenti maggiori nell’Ue. Questo contrasta fortemente con Paesi come la Bulgaria (75,9 anni), la Romania (76,6 anni) e la Lettonia (76,7 anni), che mostrano le aspettative di vita più basse.
Fattori di longevità e il divario di genere
Diversi fattori hanno contribuito a questa crescente longevità. Tra i più significativi vi sono la riduzione della mortalità infantile, un generale miglioramento degli standard di vita, l‘adozione di stili di vita più sani e i costanti progressi nell’assistenza sanitaria e nella medicina. Un aspetto costante nel panorama demografico europeo è la maggiore longevità femminile: nel 2023, le donne nell’Ue vivevano in media 84 anni, contro i 78,7 anni degli uomini, con una differenza di 5,3 anni. Questo divario di genere si osserva in tutti i Paesi membri. In termini assoluti, Spagna (86,7 anni) e Francia (85,7 anni) hanno registrato le aspettative di vita più alte per le donne nel 2023, mentre Lussemburgo e Svezia (entrambi 81,7 anni) hanno guidato la classifica per gli uomini.
Un’Europa che invecchia: il ruolo dell’Italia
L’aumento dell’aspettativa di vita è uno dei principali motori dell’invecchiamento della popolazione europea. Al 1° gennaio 2024, la popolazione dell’Ue contava 449 milioni di persone, in aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Questa crescita demografica è stata alimentata in gran parte dai flussi migratori post-Covid-19 e dall’afflusso dei richiedenti asilo e sfollati provenienti dall’Ucraina.
L’Italia, con 58,9 milioni di abitanti, rappresenta il 13% della popolazione totale dell’Ue, posizionandosi come il terzo Paese più popoloso dopo Germania e Francia. Tuttavia, l’età media della popolazione europea è aumentata in modo significativo, passando da 39,3 anni nel 2004 a 44,7 anni nel 2024. L’Italia detiene il primato dell’età media più alta nell’Ue, con 48,7 anni al 1° gennaio 2024, seguita da Bulgaria e Portogallo (47,1 anni ciascuno).
Parallelamente, la quota di persone con 80 anni o più è cresciuta dal 3,8% al 6,1% tra il 2004 e il 2024, mentre la percentuale di giovani sotto i 15 anni è diminuita dal 16,2% al 14,6% nello stesso periodo. L’Italia, in particolare, registra la quota più bassa di bambini e giovani adolescenti (sotto i 15 anni) nell’Ue, pari al 12,2% al 1° gennaio 2024.
Meno nascite, più decessi
Questa dinamica demografica è ulteriormente evidenziata da un calo generalizzato delle nascite. Nel 2023, il tasso di natalità nell’Ue si è attestato a 8,2 nati vivi ogni 1.000 persone. L’Italia ha registrato il tasso di natalità più basso dell’Ue, con appena 6,4 nati vivi ogni 1.000 persone nel 2023, seguita da Spagna (6,6) e Grecia (6,8). Allo stesso tempo, il numero di decessi ha superato quello delle nascite nell’Ue a partire dal 2012, con un tasso di variazione naturale della popolazione pari a -2,6 nel 2023. Il tasso di fertilità totale nell’Ue si è attestato a 1,38 figli per donna nel 2023, ben al di sotto del livello di 2,1 necessario per mantenere stabile una popolazione. Un altro dato che evidenzia le sfide demografiche è l’aumento dell’età media delle donne al momento del primo figlio, passata da 28,8 anni nel 2013 a 29,8 anni nel 2023.
Anche in questo caso, l’Italia si colloca in testa, con le madri al primo figlio più anziane dell’Ue, con un’età media di 31,8 anni. La percentuale di nascite da madri di età pari o superiore a 40 anni è più che raddoppiata nell’Ue tra il 2003 e il 2023, passando dal 2,6% al 6,1%.
La mortalità in eccesso e gli impatti esterni
Infine, il periodo recente è stato caratterizzato da fenomeni di mortalità in eccesso. Durante l’emergenza sanitaria globale del Covid-19, dichiarata dall’Oms tra marzo 2020 e maggio 2023, l’Ue ha registrato circa 1,8 milioni di decessi aggiuntivi. Nello specifico, si sono contati circa 578.000 decessi in eccesso tra marzo e dicembre 2020, 658.000 nel 2021, 515.000 nel 2022, 206.000 nel 2023 e 129.000 nel 2024. A questi dati, si aggiungono altri fattori esterni, come le ondate di calore che hanno colpito parti d’Europa nelle estati del 2022 e del 2024, contribuendo all’aumento della mortalità in quei periodi.
Questo quadro complesso sottolinea l’importanza di monitorare attentamente le tendenze demografiche per sviluppare politiche efficaci a supporto del benessere e della salute della popolazione.